PIOLTELLO 11 GIUGNO 2015 |
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E' certamente capitato a tutti, di fronte a qualche problematica che ha investito i giovani, ma anche i meno giovani, aver sentito dire: é necessario partire dalla scuola.
Ora se il partire dalla scuola ha la potenzialità di far cessare le cause che sono alla base dei vari accaduti che la chiamano continuamente in causa, é necessario che le scuole vengano messe in grado, non solo di funzionare e di rispondere ai bisogni dei futuri cittadini, ma anche di offrire a questi ultimi condizioni ambientali decenti, dotazioni tecnologiche adeguate e quantaltro in grado di influire positivamente sulla serena crescita di ragazzi e di giovani.
E' altrettanto noto a chi le frequenta e agli addetti ai lavori, che negli ultimi anni le scuole di Pioltello hanno pagato pesantemente le manovre economiche che hanno messo i comuni, e il nostro come molti altri in condizioni di non poter fare investimenti. Ciò ha portato, con qualche eccezione, le strutture scolastiche ad accumulare deficit ambientali e tecnologici che ne stanno minando anche la bontà del servizio.
Queste sinteticamente le ragioni che mi hanno spinto a scrivere al Commissario prefettizio il documento che segue, non prima di aver ringraziato pubblicamente la Dott,ssa Tripodi per l'immediata attenzione alla mia comunicazione.
Dott.ssa Alessandra Tripodi
Commissario Prefettizio
Comune di Pioltello
Oggetto: “Priorità ordinarie per Pioltello”
Gentile Dottoressa,
constatata l’apprezzabile disponibilità a recepire suggerimenti e proposte finalizzate a conoscere più puntualmente lo stato dei bisogni che la città esprime e rispetto ai quali si aspetta una risposta anche da una gestione commissariale, in qualità di cittadino, insegnante della scuola pubblica pioltellese, ma anche, come si direbbe in ambito giuridico, come persona informata sui fatti, avendo per molti anni contribuito all’amministrazione di Pioltello, in qualità di assessore e vicesindaco, mi permetto sottoporle alcune considerazioni/richieste che investono il mondo della scuola.
Si tratta di considerazioni che avrei voluto indirizzare ad un’amministrazione di natura elettiva, ma che, son convinto, possono trovare accoglimento, anche nel corso della Sua gestione della nostra città.
L’oggetto è rappresentato dallo stato dell’essere della scuola locale, sia dal punto di vista manutentivo che delle dotazioni tecnologiche.
I tagli ai trasferimenti, il Patto di stabilità, hanno condizionato fortemente, in questi ultimi anni, tutte le amministrazioni comunali, costringendo anche l’A.C di Pioltello a procrastinare nel tempo risposte a vecchi, ma soprattutto ai nuovi bisogni che le scuole esprimono, sia in termini di benessere ambientale che di funzionalità strutturale connessa a quanto l’era della didattica digitale e della dematerializzazione amministrativa e didattica richiedono al mondo della formazione di oggi e in particolare a quella dei prossimi anni.
L’inizio delle lezioni dell’anno scolastico appena conclusosi, è coinciso infatti con l’avvio operativo, da una parte, della digitalizzazione e dematerializzazione dei processi e delle procedure amministrative, finalizzate a ridurre, fino ad eliminarle del tutto, le spese di acquisto di documenti cartacei per il management amministrativo e soprattutto per restituire alle entità scolastiche modelli procedurali omogenei, trasparenti, semplificati, e, pur nelle loro estensioni e versioni, gestibili con uno stesso bagaglio di competenze.
Dall’altra, ha visto l’introduzione massiccia, assieme a quello cartaceo, del libro digitale e del registri elettronici, previsti dall’Agenda digitale e resi obbligatori da apposito atto legislativo, anche se il termine ultimo per la loro diffusione capillare è rimasto molto vago.
Il progetto delle classi 2.0, sta ultimando il suo percorso di sperimentazione e dovrebbe diventare un modello diffuso delle nuove aule scolastiche facendo diventare realtà l’idea guida che ha ispirato questo processo che è quella di favorire il passaggio dal laboratorio alla classe per riportare la tecnologia nella dinamica d’aula. Idea che sta portando la scuola, sia pure in ordine sparso, a sperimentare nuovi setting di apprendimento, nuove metodologie di approccio alla proposta di apprendimento, nuova organizzazione didattica, nuova tecnologia al servizio dell’apprendimento.
Il documento-progetto per una “Buona Scuola” dà un grande rilievo e un ruolo strategico alle tecnologie digitali, arrivando ad affermare che “se il secolo scorso è stato quello dell’alfabetizzazione di massa, durante il quale gli italiani hanno imparato a leggere, scrivere e fare di conto, il nostro è il secolo dell’alfabetizzazione digitale.... “
Lo stesso prevede l’attuazione di un piano nazionale destinato ad introdurre il coding (la programmazione) nella scuola italiana.
Dopo il lancio, nell’anno scolastico appena chiuso, dell’iniziativa Code.org, che ha coinvolto anche alcune nostre classi, per il prossimo anno è prevista l’attivazione di un programma ministeriale per “ Digital Makers” , con l’obiettivo di dare opportunità ad ogni studente di acquisire consapevolezza digitale.
I più recenti interventi comunali, destinati al mondo dell’istruzione, hanno ignorato completamente questa nuova dimensione organizzativa e didattica, compreso lo stato delle infrastrutture delle nostre scuole, destinate ad attuarla, facendo correre alle stesse , dopo aver raggiunto un posto significativo nel panorama nazionale, un pericolo di potenziale ritorno ad un medioevo tecnologico prossimo venturo.
Chi conosce o vive nelle nostre scuole, ha piena consapevolezza dell’obsolescenza delle infrastrutture tecnologiche , delle connessioni alla rete lente e assolutamente non in grado di reggere il collegamento simultaneo di molteplici dispositivi. Per non parlare del fatto che, molti edifici scolastici contemplano punti di connessione solo nelle segreterie e in qualche laboratorio, approntato all’era dei progetti “1A” di morattiana memoria, che hanno svolto un ruolo importante nell’alfabetizzazione informatica di docenti e studenti, ma ormai inadatti a rispondere alle nuove esigenze.
Un Comune che si è sempre distinto nel coadiuvare le scuole nei processi di cambiamento e adattamento strutturale e didattico, non può, in un momento cruciale come l’attuale, abbandonare le stesse alla loro vetustà.
Da qui l’inderogabile previsione, nel bilancio 2015, di investimenti destinati almeno al raggiungimento di due obiettivi minimali, ma fondamentali:
Non si stanno chiedendo, come sarebbe anche lecito, interventi di dotazione di tablet, lavagne interattive ed altre strumentazioni che necessiterebbero come il pane, nei quali comunque si confida, anche ricorrendo a strategie diversificate, ma interventi infrastrutturali che, come sempre, in mancanza di interventi statali, ricadono sui comuni, per consentire alle nostre scuole di tentare di mantenere il passo con i tempi.
Non prendere in considerazione questi due obiettivi significherebbe condannare le nostre realtà scolastiche a ritardi e percorsi involutivi rispetto alle tante novità che stanno investendo, e speriamo sempre più investano , dopo anni di assordante silenzio, il mondo della scuola. Significherebbe rischiare di vanificare anche la bontà di altri meritevoli interventi contemplati nel Piano di Diritto allo Studio, che possono trovare nel digitale lo strumento più performante per implementarne la possibilità di successo.
In aggiunta a questi impellenti bisogni, si rammentano tutti gli altri, che i tecnici comunali conoscono bene, destinati a migliorare il benessere ambientale delle nostre strutture, parte dei quali non possono ancora una volta essere rimandati a data da destinarsi.
A tal fine, menziono, sperando che sia già stato programmato, l’intervento di ripristino delle condizioni di agibilità di un’ala scolastica adibita a laboratori della “Scuola secondaria di 1° grado di via Bizet 1” che dovrebbe prevedere, nel corso di questa estate, il rifacimento della copertura.
La stessa scuola presenta situazioni ambientali molto critiche in diverse aule, che necessiterebbero, quanto meno, di un’urgente imbiancatura.
Potrei continuare, ma mi rendo conto di essere già stato troppo prolisso. Mi piacerebbe, dal momento che è in fase di approvazione, accennare qualcosa sul bilancio di previsione e di alcune dinamiche che ne condizionano il risultato, tanto più in un momento delicato costituito dall’armonizzazione contabile, del nuovo DUP ecc.
Confidando nella Sua attenzione, resto a disposizione , per eventuali approfondimenti nella forma e modalità che riterrà più idonei, con l’invito a visitare la scuola citata per constatare parte di quanto segnalato.
I migliori distinti saluti
Prof. Rosario Berardi