PIOLTELLO: C’ERA UNA VOLTA, AL SATELLITE, IL CENTRO TENNIS
MA CI SARA’ ANCORA?
Di Redazione • 30 dicembre 2018
Correva l’inizio degli anni sessanta, anni di frenetico sviluppo industriale e di massicci fenomeni di emigrazione in terra tedesca e di immigrazione sud-nord, nord-est –nord-ovest. Tra le mete nordiste, Piemonte e Lombardia le regioni di maggior richiamo.
A Pioltello confluirono decine di migliaia di immigrati, soprattutto dal Veneto e dalle regioni meridionali: era il boom economico italiano; le regioni del nostro Sud fornivano manodopera e tecnici alle industrie ed aziende del Nord in forte espansione
Movimenti che producevano incontrollati sviluppi urbanistici che avrebbero regalato al futuro di alcune realtà quartieri problematici; problematicità appesantita nei successivi anni da altre fenomenologie che ne avrebbero reso difficili se non impossibili le soluzioni.
Pioltello ne rappresenta, purtroppo, uno degli esempi più significativi con ben due quartieri con le caratteristiche accennate: Satellite e Piazza Garibaldi.
Nei pressi del vecchio paese di Pioltello, tra il 1962 e il 1964 vennero edificati 4 lotti di 10 edifici ciascuno ed altri 15 edifici lungo le vie Bizet, Wagner, Monteverdi, dando vita al quartiere Satellite, al quale il regista Carlo Lizzani nel 1964 dedicava una precisa e angosciante inquadratura nel film tratto dal romanzo "La vita agra" di Bianciardi.
Quartiere spesso salito agli onori della cronaca e non certo per lieti eventi, nonostante interventi non proprio insignificanti attuati dalle amministrazioni che si sono nel tempo susseguite alla guida della città.
Eppure se si risale all’origine del quartiere, ben altra sorte auspicavano, sia i protagonisti dell’operazione, che le migliaia di cittadini che elessero a loro dimora il quartiere in questione.
Rileggendo la stampa benevola di quegli anni, nel nutrito elenco di servizi pianificati, un tocco qualificante era rappresentato da un avveniristico centro sportivo. Centro effettivamente realizzato, quasi come da programma, con ben sei campi da tennis in terra battuta. Il tutto facente parte del piano di costruzione e quindi parte integrante del valore sociale ed economico del quartiere stesso.
Successivamente, negli anni ottanta, due campi vennero sacrificati per lasciar posto al primo centro della terza età e un terzo trasformato in campo di calcetto a cinque.
Il Centro si è rivelato negli anni polo attrattivo per diverse fasce della popolazione locale e non solo.
Tantissimi personaggi famosi del mondo dello sport e della televisione hanno conosciuto Pioltello in quanto coinvolti in qualche iniziativa del centro tennis e molti ragazzi hanno preferito cimentarsi con questa disciplina sportiva, piuttosto che con il più enfatico calcio.
Per non parlare dei tantissimi non più giovani che hanno trovato, negli anni, nel tennis, il modo per continuare a far sport e coltivare socialità.
Per farla breve, il Centro Tennis, oltre che una delle poche cose qualificanti per il quartiere, ha rappresentato per molti un mondo, una parte della propria vita e per i più giovani un’opportunità di praticare un’attività sportiva con i suoi diversi aspetti attraenti.
Rappresenterebbe pertanto, oltre che un grave danno sociale per il quartiere, un incomprensibile atto involutivo, quanto ingiustificabile, qualsiasi indirizzo finalizzato alla cessazione dell’attività sportiva da quel luogo, che nessuno può arrogarsi il diritto di compiere se non gli abitanti del quartiere stesso, reali proprietari di tale diritto.
Certo, nonostante alcuni parziali interventi effettuati negli anni, il Centro Tennis necessita di una significativa e qualificante opera di manutenzione e di innovazione. Ne sono consapevoli i frequentatori, ne è consapevole l’A.C, che lo ha inserito nel “Bando Periferie al Centro”, vinto e finanziato per la parte di competenza della Città metropolitana, ma non per quella di competenza comunale, alla quale è demandato appunto la riqualificazione del Centro Tennis di via Leoncavallo.
Ecco quanto riportano documenti ufficiali dell’amministrazione e di Città Metropolitana.
Progetto
Riqualificazione di uno dei quartieri maggiormente interessati da processi di marginalizzazione nell’intera area metropolitana attraverso azioni dirette a promuovere l’integrazione sociale, sostenere le politiche per il lavoro, arricchire l’offerta di spazi e di programmi per attività ricreative.
Gli inteventi prevedono la rifunzionalizzazione del centro sportivo e l’apertura di uno sportello di sostegno all’abitare, infrastrutture adeguate all’inserimento di questo contesto in un sistema ampio di relazioni multilivello che ne trasformino la condizione di isolamento in condizione di elevata urbanità.
6. Rifunzionalizzazione Centro Sportivo Tennis & Calcetto
Riqualificazione del Centro Sportivo di via Leoncavallo e trasformazione dello stesso in un'eccellenza che renda attraente il quartiere aprendone i confini simbolici, introducendo forme innovative di coinvolgimento dei cittadini nella riqualificazione di spazi e nella sperimentazione di azioni di coesione sociale”
Per la cronaca , un tentativo di raggiungimento di questo obiettivo è stato espletato dall’attuale compagine amministrativa, attraverso un “progetto di finanza” con affidamento della gestione venticinquennale dello stesso, a fronte di un investimento iniziale privato di più di seicentomila euro. Tentativo che, come era immaginabile, almeno da chi conosce anche solo superficialmente realtà simili, sia dal punto di vista organizzativo che gestionale economico, ha prodotto la diserzione totale dei potenziali partecipanti con il risultato finale di “Bando deserto”.
Il fallimento dell’operazione deve aver innescato qualche ripensamento, in quanto a distanza di più di un anno, il bando non è stato riproposto, né con le medesime caratteristiche, né tantomeno, come sarebbe auspicabile, attraverso una rimodulazione dell’impegno economico del privato a fronte di una partecipazione all’investimento da parte dell’amministrazione.
In questo spazio temporale, il centro ha continuato a fornire i suoi servizi, grazie ad alcune proroghe gestionali.
Nel mese di gennaio 2018, scaduta l’ennesima proroga concessa alla gestione storica del Centro, si è proceduto ad un nuovo e frettoloso bando per
l’affidamento temporaneo, circa 16 mesi. Bando al quale ha partecipato la sola associazione che lo aveva già in gestione. Ma con una decisione veramente inaspettata, l’amministrazione decideva che “A seguito di valutazione del piano economico finanziario, si è riscontrata la non congruità dell'offerta, pertanto si ritiene che non sussistono le condizioni per aggiudicare il servizio”.
Come conseguenza, agli inizi di maggio 2018 si procedeva alla chiusura del Centro Tennis, con interruzione di tutte le attività, compresa la scuola tennis che aveva come naturale scadenza la fine dell’anno scolastico.
Le promesse e gli impegni di una pronta riapertura si sprecavano, da parte dei responsabili politici, ma con colpevole ritardo si arrivava a metà settembre per la pubblicazione di un nuovo bando di affidamento temporaneo (2 anni) , con scadenza per la presentazione delle offerte, 2 ottobre 2018, ovvero a stagione invernale già iniziata e/o comunque compromessa per qualsiasi operatore.
Fortunatamente, dei tanti potenziali interessati, almeno un'offerta veniva presentata e si procedeva, in via d’urgenza, all’assegnazione del servizio. Peccato che, ancora una volta, si sottovalutavano le condizioni dello stato manutentivo del centro, ulteriormente aggravatesi con caduta di parti di soffitto, inaffidabile funzionamento della caldaia, necessità di certificazione di tenuta dei palloni, mancanza di certificazione dell’impianto elettrico. Ragioni che hanno indotto l’associazione sportiva affidataria a presentare perizia tecnica degli interventi necessari per l'avvio in sicurezza dell’attività .
Di quanto richiesto dalla stessa avrebbe dovuto e dovrebbe farsene carico l’amministrazione, che ad oggi non ha dato segnali di riscontro, per cui la struttura si avvia a terminare il 2018 ancora chiusa. Non resta che confidare nel nuovo anno, con l’auspicio che l’operatore venga messo nelle condizioni di avviare l’attività e che l’amministrazione intraprenda le necessarie iniziative volte a mantener fede a quanto contemplato nel progetto periferie al centro, per restituire al quartiere una struttura fondamentale e da tutti gli operatori considerata potenzialmente valida da qualsiasi punto di vista la si voglia valutare.
Si commetterebbe un grave errore a pensare a qualsiasi delocalizzazione, sia nei confronti del quartiere, “vero proprietario della struttura” che dal punto di vista economico, sociale e strategico.
Se veramente si vuole continuare a credere in un recupero prossimo venturo di standard minimi di vivibilità cittadina per questa importante parte della città, la "riqualificazione del Centro Sportivo di via Leoncavallo e trasformazione dello stesso in un'eccellenza che renda attraente il quartiere aprendone i confini simbolici" è fondamentale. L’amministrazione ha l’obbligo istituzionale, oltre che etico e morale, di crederci e di fare in modo che diventi realtà.
Buon Anno a tutti!