Pioltello 12 LUGLIO 2016
Eletta la Sindaca, composta la giunta, convocato il Consiglio Comunale, prime polemiche e primi distingui. Scatta ora il tempo di un minimo di analisi del voto nonchè del comportamento elettorale dei pioltellesi, capire chi ha vinto e perché e soprattutto capire chi ha perso.
Ivonne Cosciotti, come da previsioni, è diventata la Sindaca di Pioltello; lo è diventata con qualche apprensione, nonostante il risultato positivo del primo turno, mantenendo, nel turno di ballottagio, le distanze di sicurezza dal centro destra. Cento i voti di incremento tra primo turno e ballottaggio.
Dal punto di vista quantistico ha vinto Cosciotti, ma politicamente, ha vinto la città. Ha vinto innanzitutto quella parte di città, la maggioranza (52%) che non ha partecipato al voto, decretando la sconfitta di tutte le forze politiche, quelle diventate maggioranza e quelle di minoranza.
La minoranza che si è recata a votare ha scelto probabilmente, come qualche amico mi aveva anticipato in risposta ad una mia diretta sollecitazione a votare Cosciotti, il male minore. Non felice, infatti, agli occhi dei pioltellesi, la scelta del centro destra di affidarsi ad Alessandrini che, pur avendo lottato con le unghie e mezzi largamente superiori a quelli messi in campo dal centro sinistra, ha pagato sia il prezzo del frazionamento della tradizionale composizione centrodestrista che l’estraneità alla comunità locale. Non proprio ben digerita, la confusa strategia del centrosinistra che, in un primo momento individua in Menni il potenziale candidato, salvo poi ripiegare, per ragioni note a pochi, su Ivonne Cosciotti.
Altro elemento che ha giocato a favore del centrosinistra, il confronto sulla differenza sul potenziale di credibilità tra i due contendenti, non tanto sulle capacità dei singoli, bensì sulla potenzialità e credibilità delle squadre a sostegno. Benché, come si constaterà più avanti, quasi tutte le formazioni del centro sinistra ne siano uscite tutte ridimensionate rispetto ai risultati del 2014, eccezion fatta per la lista dei Socialisti & Democratici, la compagine costituita dalle diverse anime del centro sinistra , nel suo insieme, è risultata "il "male minore", almeno nelle intenzioni della minoranza votante. Credibilità minata, per quanto attiene al centro destra, dalla pessima esperienza della Giunta Carrer; mentre per quanto riguarda il centro sinistra, dalla fase discendente del PD e da un significativo travaso del consenso dalla Lista per Pioltello e Vivere Pioltello, verso la Lista Menni e Cinquestelle.
Le apprensioni tra il primo turno e quello di ballottaggio sono da ascriversi proprio al negativo risultato delle due liste che hanno promosso, o meglio ottenuto, con un poco trasparente e compromissorio accordo preelettorale con il PD, solo parzialmente rivelato alle altre due liste (Socialisti e Sinistra) la candidatura a Sindaca della Cosciotti. Se la Lista per Pioltello è passata dal 8,33% del 2014 al 6,80% del 2016, meglio non ha fatto la lista personale della Cosciotti, Vivere Pioltello, che è scesa dal 5,37% del 2014 al 4,00% del 2016. Qualche considerazione in più merita quest’ultimo dato che conferma non solo il mancato effetto trascinamento della candidata Sindaca alla sua lista, ma addirittura produce un effetto discendente. Il contrario di quanto verificatosi, per esempio, a Milano dove la lista di Sala “Noi Milano” raggiunge l’8%. Considerazione che avvalora quanto precedentemente scritto ovvero che la vittoria di Ivonne Cosciotti, non è da accreditare alla maggiore credibilità della Candidata.
Sono state proprio le liste che avevano sancito, nel 2014, il frazionamento del centro sinistra, a pagare il prezzo più alto dal punto di vista del consenso elettorale; la loro sbandierata autoreferenzialità esce assolutamente ridimensionata dal voto di giugno. Ridimensionate le aspettative dei populismi di destra e di sinistra, dei penta stellati che, nonostante una significativa crescita, non riescono a monetizzare il bonus della campagna mediatica nazionale. Il Partito Democratico, si salva sia nella forma, ma soprattutto nella sostanza; nella forma perché alla fine ha saputo aggrapparsi alla Cosciotti, nascondendo il suo tallone d’Achille; nella sostanza incassandone il dividendo politico, sia della vittoria e sia dei posti e del peso delle deleghe in Giunta, ma lasciando sul campo un calo elettorale che non promette bene per il futuro. Singolare la sorte dei due partiti più a sinistra, i Socialisti & Democratici e Sinistra per Pioltello. Ai primi, pur risultati l’unica formazione in crescita , rispetto al 2014, viene riconosciuto un assessorato difficile, ma di “scarso peso” e per di più assegnato ad una esponente scelta, unico caso, scelta direttamente dalla Sindaca. Ai secondi è toccata la punizione per non avere raggiunto la soglia dei 300 voti!
Partendo da questa cruda rilettura del risultato elettorale e dalla geografia di governo costruita, sarà interessante verificare come su grandi temi come: Satellite , Piazza Garibaldi, Sicurezza Urbana, Qualità della Vita, Partecipazione e Condivisione, Formazione e Integrazione , Commercio e Lavoro, Sindaca e Giunta sapranno comportarsi per ricompensare la buona sorte e per riguadagnarsi la fiducia di almeno una parte di coloro che hanno ritenuto di assentarsi dal voto, facendo prevalere la convinzione del “tanto son tutti uguali”.
E’ certamente questo, oltre ai compiti di governo citati, il vero problema di vincitori e vinti, il recupero di credibilità. Oggi, chi governa Pioltello, lo fa in rappresentanza della storicamente più esigua componente di consenso. Si è passati nel giro di pochi anni, dagli 8000 voti che decretarono nel 2011 la vittoria di Concas, ai 6165 consensi ottenuti dalla Carrer nel 2014, per finire ai 6146 voti (25,5%) su 24022 aventi diritto , della Cosciotti.
Auguri di buon e rapido lavoro Ivonne Cosciotti Sindaca.