Pioltello 18 Ottobre 2017
Scriveva nel 1989, Flavia Baldi sul Giorno: Pioltello é come una signora ormai seria e matura che non riesce a scrollarsi di dosso un passato molto chiacchierato. Pioltello si ritrova all'alba degli anni Novanta con un noioso fardello: l'immagine di città cattiva, violenta, che ospita malavitosi e drogati, città amara abitata da fiumi di immigrati che non hanno saputo trovare di meglio. Un marchio che pesa, fa da freno a uno sviluppo economico e, perché no, civile, che ha permesso alla città di farsi una nuova verginità. E ora si ondeggia tra passato e futuro, incerta della sua attuale identità……
…omissis - Ne emerge una storia di miserie, con una Pioltello vissuta come off-limits, terra di frontiera, genitori razzisti, un ritorno di pregiudizi………
Molto tempo è passato e certamente Pioltello è molto cambiata e in meglio. I fatti di quest’ultimi mesi ci restituiscono però una città difficile, certo non diversa da molte altre realtà milanesi, ma sicuramente problematica con un’accentuazione ancora poco comprensibile di fenomeni criminosi che hanno raggiunto l’inimmaginabile nel gravissimo atto di Limito, risoltosi fortunatamente senza danni a persone, ma con danni notevoli, non solo materiali, ma soprattutto emotivi e sociali nei confronti di cittadini ignari e indifesi che certamente non si scrolleranno di dosso facilmente la paura e le conseguenze di un gesto inconsueto anche in anni più difficili.
Ci troviamo infatti di fronte, per la prima volta, ad un fatto che, per quanto intimidatorio, fa ricorso ad un mezzo (la bomba, anche se rudimentale) mai utilizzato nella nostra città, che lo assimila, pur non essendolo, ad un evento terroristico in quanto colpisce, non solo l’eventuale presunto destinatario, ma tanta gente innocente e ignara.
Certo chi li ha vissuti, anche emotivamente, non dimentica l’uccisione del giovane Tarantino, la morte del barista Cordovana, conseguenza di una rapina e di altri episodi minori di risse e accoltellamenti vari che hanno interessato Pioltello negli anni. Episodi gravissimi, ma forse più comprensibili.
Il fatto di Limito, pertanto merita non solo, una seria indagine per la scoperta dei, o del colpevole, per assicurarli alla giustizia, ma soprattutto, se sommato agli altri accadimenti di quest’ultimo periodo, un’indagine parallela volta a comprendere se quanto sta verificandosi rappresenta soltanto un acutizzarsi di fenomeni datati o l’alba di attività criminose legate a vecchie o nuove forme di criminalità organizzata. Ma finalizzata anche a tentare di individuare la natura delle ragioni, che inducono alla maturazione di comportamenti così gravi.
In Lombardia ci sono cittadine che stanno peggio di noi, con pericolosi intrecci tra cosche criminali e apparati politici amministrativi, ma questo non può certamente costituire consolazione per una città da sempre alla ricerca di una identità, certamente migliore di quella, che i fenomeni susseguitisi negli anni, gli hanno appiccicato addosso.
Ciò che consola è la risposta che la città ha dato e sta dando all’accaduto, attraverso una pronta mobilitazione del vicinato, della Protezione civile, Croce Verde, Parrocchia e Forze dell’ordine, seguite dall’intervento dell’A.C e dalla solidarietà di molti cittadini che si va materializzandosi in queste ore e giorni.
Alla politica il compito di interrogarsi sul come intervenire, affinché quanto successo, costituisca un insieme di fatti isolati e non l'inizio di un pericoloso modus operandi che potrebbe portare a livelli molto alti il senso di insicurezza percepito.
Ai cittadini, l’orgoglio di sentirsi pioltellesi e di operare in modo che si possa, anche in mezzo alle mille difficoltà, costruire insieme le condizioni per amare un po' di più la nostra città.